Casita Girasol e Aymara

Lei è Aymara, ha 20 anni, è una ragazza solare e ama far ridere le persone che la circondano. Stava studiando ingegneria commerciale all’Università Domingo Savio ma ha dovuto mettere in pausa gli studi per dedicarsi alla famiglia. Spera di riprenderli presto. 
 


 

Ormai da 10 anni Aymara vive con la mamma Marcy e tre fratelli nella “Casa de los niños” dove ha conosciuto Sara. Insieme hanno dato vita ai primi laboratori di Casita Girasol dove, per distrarre i giovani dalla realtà difficile del luogo, si è portato un po’ di colore creando oggetti con materiali di scarto: orecchini con bottiglie di plastica, braccialetti, vestiti.
 


 

Attualmente Aymara lavora con i bambini della Escuelita ma sta iniziando a coltivare una nuova grande passione: il makeup. 

EuPhidra: Com’è iniziata la passione per il trucco? 
Aymara:
Penso che sia iniziato tutto per il famoso eyeliner cat-eye che era di moda un po’ di anni fa, perché da quando mi è iniziato a piacere, era tanta l’impotenza che sentivo per non riuscire a farlo da sola e vedere tutte le mie amiche con questo eyeliner, mi frustrava molto. Ogni volta che volevo farmelo dovevo chiedere a mia sorella che mi aiutasse, però a volte lei si infastidiva dato che glielo chiedevo tutti i giorni per andare a scuola truccata!

 


 

E: Quindi un giorno hai iniziato a arrangiarti?
A: Sì, con la mia migliore amica Allison, che è la ragazza che ho truccato nel video, abbiamo iniziato a provarci finché ci è riuscito molto bene. A volte erano tante le prove che facevamo, truccandoci e cancellando quello che avevamo fatto, che finivamo con gli occhi doloranti!

Tutto questo è successo nel 2017 finché non sono arrivate le vacanze invernali e la mia amica mi ha detto che il suo padrino era un truccatore e ci poteva insegnare. 

In quelle due settimane finalmente ho imparato a disegnare bene l'eyeliner e a applicare anche gli ombretti nel modo corretto. Prima che questo signore ci insegnasse, non mi piaceva mettermi l’ombretto perché quando ci provavo il risultato era abbastanza brutto! Dopo tutto ciò ho iniziato a fare pratica con i pochi trucchi che avevo.
 


 

Ricordo che un natale Sara mi ha regalato i miei primi ombretti e i miei primi pennelli perché prima facevo tutto con le mani. Li conservo ancora e in parte mi dispiace persino usarli perché è stato con quelli che ho iniziato a praticare di più questa passione del trucco.

E: Possiamo dire che questa passione è nata con la pratica?
A: Non ho studiato e non sono una professionista nel tema, ma tutto ciò che ho imparato è stato attraverso alcuni tutorial di trucco e alcune indicazioni di persone che ne sapevano. E beh, a quanto pare mi piace truccarmi!

In ogni caso mi piacerebbe prendere lezioni sul trucco per poter imparare molte più cose, anche un po’ di più sulle acconciature e così essere in grado di farmi pagare per il lavoro che faccio. A volte le mie amiche mi chiedono di truccarle e quando possono mi pagano. Magari non mi danno molto, ma sono consapevole anche del fatto che bisogna iniziare dal basso e siccome non sono ancora una professionista per adesso mi va bene questo prezzo.    

Quindi ogni volta che trucco qualcuno, non metto un prezzo al lavoro che faccio, dico semplicemente che sia un’offerta libera. E mi sento molto felice perché ogni volta che lavoro su qualcuno imparo di più sul trucco e accontento le persone che poi si dimostrano sempre soddisfatte del risultato.

E: Per concludere, cosa conservi di questa collaborazione con EuPhidra?
A: E bene, la cosa più importante di tutto questo è che grazie al fatto che ci avete inviato il trucco di Euphidra, ci siamo potute mettere alla prova con dei prodotti realmente di buona qualità che noi non abbiamo mai avuto la possibilità di usare prima e che sicuramente ci accompagneranno in questo nostro processo di apprendimento nel mondo del Make-up. Ringrazio anche tutte le persone di Euphidra che ci hanno dedicato del tempo per insegnarci delle ottime tips, per credere in noi e darci questa possibilità di crescita. Grazie per tutto l’appoggio!!!

Aymara ha scelto di raccontarci, insieme alla sua amica e modella Allison, il famoso ballo chiamato TINKUS, originario di Potosì.
In Quechua, una delle lingue indigene Boliviane, la parola TINKU significa “incontro”. 

 


 

Tinku è una danza popolare che nasce dalla rappresentazione del rito cerimoniale Tinku svolto nelle comunità del nord di Potosí e del sud di Oruro. Aymara ha scelto questa danza per il suo caratteristico costume che è molto colorato e racchiude tra i suoi colori anche quelli della Bolivia: rosso, giallo e verde. 
 


 

Il costume è composto da diversi elementi: 

- Aqsu, l'abito di panno con maniche larghe e apertura dietro la nuca.
- Awayo, tradizionalmente utilizzato per trasportare i prodotti sulla schiena, avvolgere e portare il bambino o wawa.
- Tullmas, ornamenti che servono per intrecciare le lunghe trecce in modo da non essere infastiditi mentre si svolge il lavoro quotidiano. 
- Almilla, abito lungo con dei bei ricami sul bordo, manica corta fino all'avambraccio che lascia intravedere la maglia. È tradizionalmente prodotto con panno nero.
- Rebozo, che è una coperta con ricami colorati e luminosi che si caratterizza per avere la forma di fiori.
- Il cappello, che è fatto di lana di pecora. Nella tradizione, le donne sole adornano cappelli con piume bianche e rosa accompagnate da piccoli specchietti.
- Le rustiche Abarca, infradito o sandali che portano ai piedi sia le donne che gli uomini. È fatto con i copertoni delle macchine.

 

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SARA NICOLATO
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