Casita Girasol e Daniela


 

EuPhidra: Cara Daniela, raccontaci di te in qualche riga.
Daniela: Prima di tutto mi piacerebbe mandare un saluto affettuoso e un forte abbraccio a tutti. Il mio nome è Daniela Aramayo Yovio ho 25 anni e ho due bambine, Sindel Aybel di 6 anni e Isabel Aneley di 4 anni. Da 7 anni e mezzo condivido la mia vita con mio marito Andres Illanes Torres.

 


 

Nella mia vita la priorità è quella di poter seguire la mia famiglia, e per adesso abbiamo anche un nuovo membro: da qualche giorno stiamo aiutando la comunità nella quale viviamo, ospitando una bambina di 2 anni che per determinati motivi non è più con la sua famiglia. Un’esperienza nuova per me, ma da considerare come un’esperienza in più e una nuova crescita personale.

E: Di cosa ti occupi insieme a Casita Girasol?
D: Noi siamo parte di Casita Girasol, qui con il gruppo diamo il nostro contributo per aiutare chi ne ha più bisogno, come in passato hanno aiutato noi. In Casita Girasol abbiamo diversi progetti come quello di insegnare quello che sappiamo a chi vuole, e continuare questo camino di supporto reciproco. 

E: Com’è la tua giornata tipo?
D:
Attualmente alla mattina, dalle 9:00 alle 12:00 partecipo a Enkarte, un laboratorio sul riciclaggio del cartone, mentre nel pomeriggio, dalle 16:00 alle 19:30 partecipo a un corso di parrucchiera e stilista.  

In questo periodo, avrei dovuto aver già finito con il corso, però sono successe diverse cose sia a livello personale come a livello istituzionale, che mi hanno ritardato un po’ i tempi. Però io non perdo la volontà e la voglia di imparare e continuerò a metterci impegno per poter così finire con le lezioni e finalmente iniziare a lavorare mettendo in pratica quello che ho potuto imparare.

E: Cosa ne pensi di questa collaborazione oltreoceano con EuPhidra?
D: Sono veramente emozionata e contenta al ricevere così tanto appoggio. In verità non voglio fermarmi dove sono senza aver finito i miei studi. Anzi, voglio dimostrare che realmente si possono fare le cose se a nostro fianco abbiamo un grande esempio da seguire, che nel mio caso è Sarita e in buona parte anche voi, dato che, anche se vivete molto lontani, ci date la possibilità di poter andare avanti con la nostra vita, seguendo quello che veramente vogliamo e desideriamo fare. 

Per me non è facile trovare le parole giuste per esprimermi però mi rimane una sola cosa da dire: “Ce la farò!!!” E grazie anche a voi potrò realizzare i miei sogni e fare una cosa che realmente mi appassiona. Grazie a tutti di cuore, sono grata per tutto l’appoggio.  

E: Il ballo tipico che hai scelto di raccontarci?
D:
Io personalmente ho scelto la danza tipica folkloristica Boliviana Caporales perché fin da giovane l’ho praticata e mi è sempre piaciuta in quanto ballando mi sfogavo e liberavo la mente. 

Il Caporal come personaggio era il caposquadra del proprietario terriero spagnolo nelle vecchie haciendas dalla Bolivia. La danza con lo stesso nome rappresenta proprio un gruppo di caposquadra. 

L'abbigliamento originale degli uomini consiste in fruste, camicia ampia, fascia o cintura, pantaloni e stivali dal taglio militare. Per quanto riguarda l’abbigliamento originale femminile, consiste in una camicetta a maniche larghe, gonna lunga che attualmente è stato accorciato per essere una minigonna, scarpe e il cappello caratteristico conosciuto come cholita. 
 


 

Al momento, l'abbigliamento si è sviluppato incorporando disegni e colori che identificano le diverse confraternite o gli insiemi di capisquadra. Il caposquadra o Caporal, era un uomo scelto dagli spagnoli per dirigere la produzione di coca, caffè, agrumi e uva nella zona di Yungas nel dipartimento di La Paz, occupandosi degli schiavi neri. Quindi la frusta, le catene e le manette facevano parte dell'arroganza dell'odiato Caporale di fronte agli schiavi. I Caporales rappresentano una figura che mette in risalto la dimostrazione di potere che aveva il caposquadra, come si imponeva e comandava il gruppo di schiavi, incutendo paura e autorità con una frusta in mano e campanelli sugli stivali. 

Nel ballo dei Caporales gli uomini sfoggiano il loro passo deciso ed energico, con salti, calci e altre acrobazie, mentre le donne vestite con gonne corte ostentano la loro sensualità.

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SARA NICOLATO
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